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In un mondo alienato abituato a considerare le persone come cose, che fare affinché l'Altro si riveli come essere umano? L'etica critica di Dussel, decostruendo la morale vigente che aderisce al liberismo e al capitalismo, apre all'incontro con il volto dell'Altro, irriducibile al dominio della violenza e dell'ingiustizia. La sua straordinaria etica della liberazione, che si annoda in modo suggestivo al pensiero di Marx, Freud, Benjamin e Lévinas e pone al cuore dei rapporti umani il faccia a faccia (paním el paním) di biblica memoria, si sviluppa come una lotta in favore degli umili, degli oppressi, dei vinti dalla storia. Fare giustizia al povero, allo straniero, all'orfano e alla vedova: si tratta di desiderare e organizzare un'alternativa praticabile, oggi non ancora compiuta, ma già incipiente nelle esperienze creative dei popoli.